Valdo - rif. Margaroli - tentativo salita punta dell'Arbola (3235m - Valformazza) 15 e 16 Marzo 2014
aereisentieri
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Primo giorno in azzurro: Valdo - Sagersboden con seggiovia (10 euro a/r) - rifugio Margaroli (2194m) - passo Busin (non proprio, siamo saliti ad un passo senza nome poco più alto, 2536m) - rif. Margaroli. Lunghezza 11 chilometri, dislivello 897 metri.
Secondo giorno in rosso: rif.Margaroli - quasi passo Vannino (2647m) - Sagersboden. Lunghezza 9,7 chilometri, dislivello +607 metri e - 1030 metri
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Valdo (1274 metri) , è una frazione del comune di Formazza, posto nell'omonima val Formazza che, per chi mastica poca montagna, si trova in quella grossa punta incuneata nella Svizzera a nord/est del Piemonte. Quando arriviamo il cielo è grigio e tira un'arietta piuttosto fredda. Il programma di oggi prevede la salita a piedi dal paese al rifugio Margaroli a 2194 metri, magari un giretto oltre se c'è voglia e tempo; quello di domani invece, la salita dal rifugio alla punta d'Arbola (3235m, Ofenhorn per gli svizzeri), la regina della val Formazza. Purtroppo però la giornata parte "male", alcuni indigeni ci dicono che la salita sul fianco della pista da sci è vietata e che da Valdo non ci sono alternative, bisogna salire con la seggiovia fino alla località Sagersboden (1772m). Si potrebbe proseguire in auto fino a Canza e salire con un sentiero da li, ma non sanno dirmi se è pericoloso per le slavine o no.
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Il gruppetto pronto a partire, Eli , Annalisa e l'ennesimo Marco (ci sono anche io ma sono dietro la macchina fotografica), dopo un consulto decidiamo di non perdere altro tempo e salire con la seggiovia, 10 euro per andata e ritorno, non diventeremo poveri per questo.
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Ci immischiamo tra gli sciatori da discesa e saliamo a bordo della seggiovia che in qualche minuto ci porta 500 metri più in alto, alla località Sagersboden (1772m)
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Giunti a Sagersboden, invece di scendere per la pista da sci, imbocchiamo la stradetta con le indicazioni per i rifugi Myriam e Margaroli
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dopo aver risalito qualche tornante imbocchiamo il vallone del Vannino e subito compare lontana davanti a noi la meta di domani
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in due ore siamo al rifugio, visto che nel frattempo è uscito un bel sole ce ne stiamo fuori a mangiare i nostri panini
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proprio sotto il rifugio c'è il lago artificiale del Vannino, ora gelato e coperto da uno spesso strato di neve.
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dopo aver sbranato i nostri panini, per tirar sera facciamo un giretto verso il passo Busin, come stanno facendo gli scialpinisti che vedete attraversare il lago
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la diga vista dal lago
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al termine dell'attraversamento si comincia a salire verso il passo. Fa un gran caldo ma fortunatamente la traccia battuta dagli sci tiene abbastanza bene.
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più saliamo e più il cielo si riempie di nuvole, comincia a crescere il vento. Ad un certo punto seguiamo la traccia sbagliata e invece di salire al passo Busin, saliamo ad un altro leggermente più alto, comunque tutti e due danno sulla zona dei laghi di Busin.
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autoscatto al falso passo Busin
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torniamo rapidamente al lago
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sul lago c'è un sottile e fragilissimo strato di ghiaccio staccato dalla neve sottostante, creato probabilmente dal rigelo notturno, ora con il sole basso riflette la luce
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Giorno 2. Tra le motoseghe che hanno dormito nella mia camerata e le persiane che sbattevano per il forte vento, non so chi mi ha dato più fastidio..... anzi lo so. Il vento che annunciavano le previsioni meteo è arrivato nella notte, alle sei del mattino quando scendiamo per fare colazione la situazione è questa della foto, molte nuvole e raffiche da non stare in piedi. Ad un certo punto, una raffica più forte delle altre ha spalancato una finestra, il rifugista ha dovuto bloccarla con un avvitatore per evitare che si riaprisse!
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Dopo un pò di tentennamenti e la partenza di 5 scialpinisti, decidiamo di muoverci anche noi. Marco (l'altro) e Annalisa rinunciano e si fermano al rifugio, poi però cambieranno idea e li troveremo in discesa.
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attraversiamo il lago Sruer (2330m) e puntiamo verso il passo Vannino
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più saliamo e più le raffiche diventano insopportabili, ogni volta che ne arriva una dobbiamo fermarci e cercare di non cadere.
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Siamo arrivati qui (2650m), i 5 scialpinisti partiti prima di noi stanno tornando indietro, ci raccontano di essere stati mezzora fermi accucciati 10 metri sotto il passo, sperando in un miglioramento che non è arrivato. Visto che dal passo saremo ancora meno protetti dal vento, decidiamo di tornare giù, tanto l'Arbola non scappa. Se cliccate QUI vi potete rendere un pò conto del vento che c'era.
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Mentre scendiamo incrociamo tutti gli altri che tentano di salire, anche il corso di scialpinismo del CAI di Cinisello.
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Torniamo al rifugio e poi a valle con il pensiero fisso, chissa se qualcuno ha proseguito ed è salito in cima? Faccio anche un paio di foto con il 200 mm per controllare se si vede qualche omino sul pendio finale..... ma io non ho visto nessuno. Vabbè, torneremo in estate, magari facendo un bel giro ad anello e passando per il lago del Sabbione, già visto qualche anno fa durante la salita al Blinnenhorn.