Spotorno - Calizzano - anello in bici nell'entroterra savonese - 17 e 18 Maggio 2014
aereisentieri
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Dopo tre settimane, nel week end appena passato siamo tornati al mare, questa volta però in bici. Primo giretto dell'anno in bici!! Pensavo che avremmo fatto più fatica a riprendere la bici, invece ce la siamo cavata abbastanza bene. Dopo aver consultato tutte le previsioni meteo on line possibili, decidiamo di andare nel savonese, tra la costa e l'entroterra, li non dovrebbe esserci rischio di pioggia. Raggiungiamo con la macchina Spotorno e da li partiamo, prima tappa.... autoscatto in spiaggia.
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Le tracce dei due giorni, in giallo il sabato: Spotorno - Finale L.- colle Melogno - Calizzano - colle di Quazzo - colle S.Bernardo - colle Scravaion - Calizzano,
75 chilometri - +2450 metri di dislivello, - 1800
in rosso la domenica: Calizzano - Caragnetta - Riofreddo - colle senza nome a 1100 metri - Osiglia - lago Osiglia - Bòrmida - Mallare - colle S.Giacomo - Vezzi Portio - Noli - Spotorno
63 chilometri - + 1600 e - 2250 metri.
Forse questo è stato il giro con più tratti di strade sterrate che abbiamo mai fatto, tra il colle Quazzo, il San Bernardo e lo Scravaion in primo giorno, poi tra Riofreddo e Osiglia e tra Mallare e Vezzi Portio il secondo giorno, parecchi chilometri e alcuni tratti non proprio "lisci lisci" per le nostre gomme semi stradali.
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In breve da Spotorno si raggiunge Noli, segnalato come uno dei "borghi più belli d'Italia", effettivamente è proprio carino, qualche anno fà eravamo partiti da qui per un'escursione con un pò di amici, clicca QUI per vedere le foto.
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molto bello e scenografico il tratto di costa tra Noli e Varigotti, prima scogliere e pareti verticali, poi anche delle belle spiagge piuttosto selvagge, sempre sormontate da vertiginose pareti
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Alle 9e45 raggiungiamo Finale Ligure, lo attraversiamo e ci dirigiamo verso l'entroterra, in 10 minuti siamo a Finalborgo, altro paesino molto molto carino. Il mare è a 5 minuti, ma tra le stradine lastricate si aggira il popolo degli arrampicatori di tutta europa, ormai Finale e dintorni sono diventati famosissimi tra i climber grazie alle falesie dove si può arrampicare tranquillamente tutto l'anno.... tolta forse l'estate per il troppo caldo. Parecchie marche di attrezzatura e abbigliamento da arrampicata hanno il loro negozio negozio tra questi carrugi.
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Basta allontanarsi qualche chilometro dal mare e la musica cambia, piccoli paesini e traffico quasi zero, però si fatica in salita!
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Località Melogno, un chilometro prima dell'omonimo colle di 1028 metri in basso a destra i bolli dell'Alta Via dei Monti Liguri. Saliamo tra le nebbie, molto frequenti in queste zone. Ricordo che quattro anni fà, insieme a Bore ho camminato per 4 giorni sull'alta via, ebbene.... quasi 3 giorni abbiamo camminato nella nebbia! Però era stato comunque molto bello, cliccate QUI per le foto e il racconto.
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Colle del Melogno (1028m), tra il mare e l'alta val Bormida. Nella nebbia il forte del Melogno con la galleria che lo attraversa.
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Ci fermiamo a pranzare davanti al forte. Qualche informazione:
"Il forte Centrale è stato un edificio difensivo posto a salvaguardia del cosiddetto "sbarramento del Melogno" presso il colle omonimo, tra l'alta val Bormida e l'entroterra del Finalese, in provincia di Savona. L'intero complesso dello sbarramento, ubicato lungo la strada provinciale 490 del Colle del Melogno, fu voluto dal Regio Esercito per la difesa del Basso Piemonte e della catena appenninica ligure da eventuali attacchi terrestri dalla costa ligure; complessivamente il sito fu edificato in un periodo compreso tra il 1883 e il 1895. Il forte Centrale, all'estremo est del territorio comunale di Calizzano e ai confini amministrativi settentrionali di Magliolo, faceva parte di quel sistema difensivo comprensivo dei forti Tortagna e Settepani e dalla batteria d'appoggio sul Bric Merizzo. La struttura del forte Centrale si presenta in forma poligonale, interamente circondata da un fossato e occupante la sella del valico, attraversata dalla strada provinciale 490 che dalla costa di Finale Ligure permette il raggiungimento dei confini regionali con il Piemonte. Direttamente sul colle del Melogno si affaccia quella che era la caserma principale, articolata su due piani e avente ancora le originali chiusure metalliche e finestre rifinite in laterizio. Un lungo corridoio, interrotto da piccoli cortili, locali e magazzini, domina il piano terra; nel piano superiore, dove venivano ospitati altri locali di servizio, sono ancora conservate le tracce del pavimento ligneo originario e delle volte a botte se pur con evidenti stati di fatiscenza e semi abbandono."
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Dopo pranzo scendiamo tra le faggete verso Calizzano, circa 370 metri di dislivello in discesa. Freddo!!!
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Calizzano, 650 metri di quota. Girovagando a caso per il paese scopro che qui c'è un campeggio di cui non conoscevo l'esistenza, allora modifichiamo radicalmente il percorso, invece di tornare verso il mare per dormire, andiamo subito al campeggio, montiamo la tenda, poi scarichi facciamo un altro giro.
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Particolare dell'anello percorso (senza borse) dal campeggio di Calizzano, 35 chilometri e 1000 metri di dislivello positivo. Il tratto colle di Quazzo - colle san Bernardo - colle Scravaion è quasi tutto su strada sterrata. In alto a sinistra il paese di Garessio, ci siamo passati già l'anno scorso scendendo in bici dal colle di Casotto (1380m), anche quello davvero un bel giro, non perdetevelo! Clicca QUI per le foto.
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tenda montata, borse scaricate, si parte!
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in salita da Calizzano verso lo sconosciuto colle di Quazzo (1130m). A destra nella foto il cartello del cambio di provincia, sconfiniamo in Piemonte!
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il colle di Quazzo, 4 case, una stalla, varie cataste di legname, una strada che scende verso Garessio e una che prosegue in piano con l'indicazione "colle san Bernardo"
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Se siete interessati fatemi sapere che vi metto in contatto con il venditore, può far comodo quando nevica e dovete andare al lavoro.... qualche vite e la montate davanti alla vostra auto!
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Appena lasciato il colle di Quazzo la strada verso il San Bernardo diventa una bella sterrata in discesa, poi con vari su e giù sempre nel bosco va ad intercettare un'atra strada che collega San Bernardo al colle Scravaion.
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lungo il crinale incontriamo diverse pale eoliche
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Alle 16e40 raggiungiamo il colle San Bernardo (963m), contavo di chiedere un'informazione nel bar posto sul passo, dove nel 2010 insieme a Bore ci eravamo fermati a bere una cioccolata, scopro invece che il bar non esiste più, le finestre sono sfondate, all'interno non c'è più nulla e davanti all'ingresso giace un materasso. Faremo a meno dell'informazione, torniamo sui nostri passi fino al bivio oltre cui proseguiamo lungo l'Alta Via verso il colle Scravaion.
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Vista dal colle San Bernardo verso ovest, in lontananza la zona dei pizzi d'Ormea e Mongioie
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prima parte, ancora su asfalto, verso lo Scravaion
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ruderi nei pressi della cascina Scravaion e sullo sfondo la dolomitica Rocca Barbena
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Motociclisti tedeschi al colle Scravaion. Qui siamo già passati in bici, un paio di anni fà, nel primo di 5 giorni a zonzo nell'estremo ponente ligure, posti fantastici. Non perdetevi quel giro, cliccate QUI
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cavalli al pascolo sotto il versante nord della Rocca Barbena, visti dalla strada che scende verso Bardineto. In salita si suda e fa caldo, ma in discesa si gela ancora! Dobbiamo metterci la maglia a maniche lunghe e sopra il guscio per resistere.
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verso Calizzano, per oggi è finita. Siamo passati per Bardineto, un paesino dove fanno.... o forse facevano visto che per il terzo anno consecutivo salterà, un festival musicale chiamato "balla coi Cinghiali", il motto: "come a Woodstock, ma si mangia meglio!"
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Il secondo giorno inizia con un bellissimo cielo blu e un'arietta frizzante, c'è anche un pò di vento. Iniziamo a pedalare in discesa lungo il Bormida, fino al bivio per Riofreddo, tra Caragnetta e Isola Grande.
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Dal bivio, con una breve (1,5 km) ma davvero intensa salita arriviamo a Riofreddo, nella foto la piazza. Qui abbiamo conferma da un paio di abitanti locali che la strada su cui siamo diventerà a breve sterrata e che, oltrepassato il monte scenderà a Osiglia.
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Da Riofreddo ci aspettano 6,2 chilometri di salita sterrata, per 480 metri di dislivello, poi altri 4,8 chilometri di discesa (-430 metri) fino a Osiglia.
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lungo la ripida discesa verso Osiglia
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nella "grande" piazza di Osiglia
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Andiamo a dare un'occhiata al lungo lago artificiale di Osiglia, poi torniamo "in centro" e imbocchiamo la strada per il paesello di Bormida
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l'ingresso in Bormida, ora cerchiamo un posticino riparato dal gelido vento per pranzare.
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una panchina nei pressi del comune fa al caso nostro, ma non ci fermiamo a lungo, c'è ancora un pò di strada in programma per tornare a Spotorno
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A noi piace tanto fare le stradette che nessuno fà, quelle che sulle cartine del touring club a 200.000 sono segnate bianche, però spesso la segnaletica lascia proprio a desiderare e allora siamo costretti a chiedere informazioni, anche sulle condizioni della strada a dire il vero. Un classico è che anche gli abitanti locali non le conoscono, così a Mallare un tizio sul balcone ci indirizza ad un bar dove il proprietario dovrebbe poterci aiutare. Trovato il bar beviamo un caffè e chiediamo le tanto agognate informazioni. Effettivamente il bar è un covo di ciclisti, il barista Sergio, con moglie, figlio e ragazza del figlio ci raggiungeranno in mountain bike una mezzoretta più tardi al colle di San Giacomo
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pausa alla colla di San Giacomo, di nuovo sull'alta via dei monti liguri. Anche qui sono già transitato in compagnia di Bore, cliccate QUI per il link
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la cappelletta di San Giacomo, a 100 metri dalla col colle
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Dal colle di San Giacomo non ci resta che scendere fino al mare, cioè per 20 chilometri (di cui 10 su strade sterrate) e 990 metri di dislivello.
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in località "rocche bianche"
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laggiù un viadotto della Genova - Ventimiglia, il mare è sempre più vicino
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in alto a destra Spotorno visto da Voze, ci sarebbe una strada che ci arriva direttamente da qui, ma noi l'allunghiamo un pochetto e scendiamo verso Noli
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Noli, bello il mare è?!
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in una piazzetta del centro troviamo balli di gruppo al suono di strumenti medievali
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un gelato, prima di tornare tristemente verso la macchina a Spotorno
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due giorni sono troppo pochi.... ahimè, anche questo bel giretto nell'entroterra Savonese è terminato.