Ligonchio (RE) - rif.Cesare Battisti - m.Piella - m.Prado - 22 e 23 Febbraio 2014
aereisentieri
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Nello scorso week end abbiamo cambiato un pò aria, siamo andati a fare un giro sull'appennino Tosco-Emiliano. In questa immagine potete capire, a grandi linee, la zona. Il giro è quel piccolo scarabocchio rosso e azzurro sopra la scritta "Tosco-Emiliano". Siamo partiti da Ligonchio (poco sopra, 1200m), in provincia di Reggio Emilia, il primo giorno siamo solo saliti al rifugio Cesare Battisti (1761m), lunghezza percorso 12,2 chilometri, dislivello positivo 900 metri.
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Qui si capisce un pò meglio..... in azzurro la traccia del primo giorno, in rosso quella del secondo.
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Il secondo giorno (traccia rossa) siamo saliti al Passone, poi alla cima della Piella, riscesi al rifugio e andati dalle parte opposta fino alla cima del monta Prado, il più alto della Toscana (si trova sul crinale di confine tra Emilia R. e Toscana). Lunghezza percorso 22,6 chilometri, dislivello positivo 1100 metri.
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Ma veniamo alle foto. In auto da Ligonchio si può salire lungo una strada asfaltata e poi sterrata (ma bella) fino alla località Presa Alta, dove c'è una piccola diga. Purtroppo però ha nevicato fino a tarda notte e ad un certo punto troviamo la strada sporca e scivolosa. A 1200 metri abbandoniamo la macchina e proseguiamo a piedi, saliamo fino a 1360 metri di quota e poi la strada scende di nuovo fino ai 1240 metri della Presa Alta, lunghezza di questo tratto quasi 5 chilometri.
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Uno sguardo alla valle Orzola dopo la prima parte di salita, cioè prima di riscendere fino alla Presa Alta
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Il laghetto creato dalla Presa Alta, di solito si arriva in auto fino a qui.
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La strada diventa sterrata e inizia a salire con qualche tornante, la neve aumenta ma le ciaspole ancora non servono.
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A 1495 metri raggiungiamo un ponte che attraversa il torrente Orzola, a questo punto abbandoniamo la strada e seguiamo i bollini del sentiero 629 che sale verso il rifugio Cesare Battisti, non c'è nessuna traccia e i bollini sono pochini, ma fortunatamente si intuisce molto bene dove passa.
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in breve tempo si passa da 20 centimetri di neve a oltre un metro, sulle piante c'è ancora tutta quella caduta la notte scorsa
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A 1680 metri usciamo dalla faggeta, non ci sono più bollini sulle piante, probabilmente sepolti dalla neve, ci troviamo davanti ad una grossa slavina scesa dal monte Cipolla. Torniamo per un breve tratto sui nostri passi, risaliamo una dorsale tra le piante rade e in breve vediamo il rifugio in lontananza.
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il passo di Lama Lite (1780m)
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verso il rifugio
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il rifugio Cesare Battisti (1761m), davanti un gruppone di Verona, 40 tra istruttori e partecipanti ad un corso di scialpinismo
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L'ingresso al rifugio non è molto comodo.... c'è un pò di neve è?!
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Prendiamo posto nel rifugio, ci cambiamo, facciamo quattro chiacchiere con i simpatici gestori e in breve il sole se ne và .
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Interno del rifugio. La mattina del secondo giorno aspettiamo che tutti quelli del corso di scialpinismo partano, sono mooolto lenti e ora che usciamo sono le 8e30.
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per prima cosa ci dirigiamo verso il Passone, vogliamo vedere il paesaggio verso le colline reggiane
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Il Passone, 1858 metri
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purtroppo verso la bassa c'è una strana foschia, sembra quasi smog. Comunque non si può confondere la Pietra di Bismantova, cliccate
QUI per vederla da vicino
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Dal Passone, risaliamo un ampio pendio fino a prendere il crinale che porta alla Piella (2063m), una specie di anticima un pò lontana del monte Cusna (2120m). La nostra idea era di salire il Cusna, ma il rifugista ci ha sconsigliati parlando di un traverso poco sicuro con queste condizioni di neve. Nessun problema, il Cusna lo teniamo per un altra volta, salendo da Casalino di Ligonchio. Nella foto la vista dalla Piella verso il Cusna. In estate si percorre tranquillamente il crinale e poi ci si arrampica per delle semplici roccette fino in cima al Cusna.
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Dimenticavo....sul crinale c'è proprio un bel vento, forte e freddo! Ce ne andiamo dalla Piella quando ci raggiungono i 40 Veronesi, torniamo al Passone e poi verso il rifugio, ora si va al monte Prado, la montagna più alta della Toscana!!
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Scendendo dalla Piella. A sinistra la nostra meta e all'orizzonte tutte le alpi Apuane, subito dietro il mare. In giallo il nostro itinerario per raggiungere prima il crinale appenninico principale (in un punto con meno pendenza) e poi per percorrerlo fino al monte Prado.
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una zoommata sulla Apuane....
in primo piano invece il tratto più ripido che percorreremo salendo al Prado
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intorno a noi tante altre montagne innevate, sempre nel parco dell'appennino Tosco-Emiliano
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a sinistra la grossa slavina scesa dal monte Cipolla, dobbiamo scendere un pò e infilarci nel bosco per poi risalire oltre la zona a rischio, infatti si vedono altri lastroni di neve pronti a partire.
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davanti a noi un paio di scialpinisti
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la salita verso il crinale appenninico, seguiamo le tracce di due ragazzi di Parma conosciuti ieri al rifugio, loro sono venuti direttamente qui stamattina e ci hanno battuto un pò la neve
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sul crinale, verso il Prano. Anche qui un ventaccio molto fastidioso
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in basso Eli impegnata nel tratto più ripido verso il Prado. In discesa metteremo i ramponi, la pendenza è troppo sostenuta per le ciaspole, soprattutto perchè la neve è ventata e ghiacciata
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La cresta con grosse cornici verso il Prado. In alto si vedono parecchi scialpinisti
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E ci siamo, foto in cima al Prado (2054m) , la montagna più alta della Toscana! Magari c'è un cippo o qualche cosa di caratteristico, ma ora è tutto seppellito dalla neve.
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Verso la Toscana, a destra Pania Secca e della Croce, più a sinistra sotto le nuvole si intravede una fascia più chiara, il mare della Versilia
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di qui invece, verso sud/est, ancora l'Emilia Romagna. Probabilmente le montagne bianche in lontananza sono il Cimone e l'Abetone
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si torna giù!
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il versante nord del monte Cipolla
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per tornare verso la macchina cambiamo strada, prima passiamo dal rifugio Bargetana (chiuso)
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e poi attraversiamo un'altra bellissima faggeta
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poi giù, giù e giù fino alla Presa Alta e ancora giù fino al ponte di Rimale (1261m). A questo punto invece di percorrere la strada asfaltata come ieri, oggi prendiamo il sentiero 633 che ci evita una salita percorrendo la decauville che sbuca di nuovo sulla strada solo a 300 metri dalla macchina!
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Lungo i 2,5 chilometri di decauville che ci porterà quasi alla macchina. Bel giro!!! Bisognerà tornare in zona, magari ancora in questo inverno! Un breve video a
questo link