Al termine di ogni cicloviaggio estivo, tra diverse centinaia di foto scattate ne scelgo una che simbolicamente riassume i giorni di viaggio. Quella che vedete qui sopra è la prescelta di quest'anno. "Caduta neve dal tetto", un cartello che durante questa bella pedalata sulle alpi francesi e svizzere abbiamo visto molto di frequente.
Questa linea rossa e gialla è il percorso, i colori alternati indicano le tappe giorno per giorno. Siamo stati via 13 giorni ma uno lo abbiamo passato fermi a Chamonix. Qui sotto metto l'elenco delle tappe con chilometri e dislivello: 1. Ventimiglia - Sospel - Moulinet 43km +960 - 230 2 Moulinet - St Martin Vésubie - St Dalmas 54 km +1930 -1350 3. St Dalmas - St Etienne de Tinée - cime de la Bonette - Jausiers 97km +2400 -2450 4. Jausiers - Col de Vard - Guillestre - Brunissard (fraz di Arvieux) 70 km +1850 - 1300 5. Brunissard - col Izoard - Briançon - Monetier les bains. 55km +970 -1300 6. Monetier les bains - Col Galibier - Modane - Termignon 93km +2000 -2200 7. Termignon - col de l'Iseran - Bourg st Maurice 85km +1800 - 2150 8. Bourg st Maurice - Cormet de Roselend - Beaufort - col des Saisies - Notre Dame de Bellecombe 72km +2250 - 1950 9. Nd de Bellecombe - Chamonix 61km +880 -980 10. Fermi a Chamonix 11. Chamonix - Col Montet - col Forclaz - Martigny - castello Chillon 88km +1050 - 1720 12. Castello Chillon - Aigle - Coll Pillon - Saanen - Oey. 97km +1630 -1340 13. Oey - Spiez - Interlaken - Lauterbrunner - Interlaken - Brienz - Meiringen - Innertkirchen 103km +1020 - 950
Qualche altro numero: chilometri totali 918 dislivello positivo 18740m negativo 17920m media 76,2 km giorno media 1560 metri salita giorno
Eccoci qua, alle ore 13e30 del primo agosto sul lungo mare di Ventimiglia, pronti per partire!
Da Ventimiglia, invece di entrare in Francia lungo la costa, abbiamo iniziato a risalire la strada per il colle di Tenda. Dopo circa 13 chilometri, passato Airole abbiamo svoltato verso Olivetta e il colle di Vescavo. Discesa su Sospel e altri 13 chilometri di salita verso il col de Turini, fino a Moulinet. 43 chilometri, +960 e - 230 metri di dislivello.
Lasciamo subito il mare, non vediamo l'ora di addentrarci nell'entroterra lungo strade mai fatte. Al ponte sul fiume Roia, svolta a destra verso il colle di Tenda.
mezzoretta e siamo già in un canyon solitario, traffino prossimo allo zero. Sotto di noi le verdi acque del Roia. Abbiamo preso la strada vecchia per Airole in modo da evitare una serie diu lunghe gallerie.
e questo è Airole, circa 125 metri di quota.
e questo è Olivetta (292m), ultimo paesello prima del confine francese. Sapevano che nel pomeriggio c'era il rischio di pioggia.... ma la speranza....
....ma la speranza è morta. Ci fermiamo una mezzora per far passare il temporale, intanto facciamo compere per la cena.... le ultime in italiano.
Ripartiamo ma dopo 10 minuti ricomincia il nubifragio, altra sosta forzata di mezzora.
ecco la frontiera....
Raggiunto il col de Vescavo (477m) ci aspetta una breve discesa di 150 metri verso Sospel
Il ponte Vecchio, simbolo di Sospel. Attraversiamo il paese senza fermarci, sono già le 18 e ci mancano circa 13 chilometri e 370 metri di dislivello per raggiungere il campeggio a Moulinet.
A sorpresa ci troviamo a risalire un nuovo grande canyon, qui scorre il torrente Bevera che guardacaso sfocia anche lui a Ventimiglia insieme al Roia. Il cielo grigio, le nebbie e le alte pareti cupe creano un'atmosfera un pò tetra.
Nelle Gorges du Piaon
come prima mezza giornata non c'è male! Un bell'ambientino!
raggiunta la chiesetta di Notre dame de la Menour, termina la salita ....per oggi. Un paio di chilometri in falsopiano e raggiungiamo il campeggio di Moulinet.
Giorno 2, lasciamo il campeggio di Moulinet e partiamo in direzione del col de Turini (1607m).
Questa è la traccia del secondo giorno, non molti chilometri, 54, però un paio di salite che in totale fanno 1930 metri di dislivello in salita.
Quasi 1000 metri di salita per arrivare al col de Turini, quasi tutti nel bosco con qualche scorcio sulla vallata.
Primo colle del viaggio, pensavo un pò più importante....invece non c'è nemmeno il classico cartello del passo.....quello dietro di noi è "fasullo" ed è dentro il giardino di un alberghetto.
Oltre il colle scendiamo verso la valle del Vésubie, primo paesello La Bolléne Vésubie
La Bolléne Vésubie, 690m
Ci fermiamo a mangiare in una piazzetta appartata di Roquebilliere, 585 metri.
St Martin Vésubie (967m), oggi è giorno di festa e il centro è piuttosto congestionato. Lo attraversiamo e poi iniziamo a salire verso il colle a cui da il nome, il col St Martin (1500m)
Eli al colle St Martin, tre chilometri di discesa e arriviamo al campeggio di St Dalmas
La chiesa di St Dalmas Valdeblore
Si parte, questo è il giorno più duro di tutta la vacanza.
Da St Dalmas iniziamo la giornata in discesa, meno 800 metri di quota per arrivare nel fondo della valle del Tinée. Alle 8 del mattino siamo nella rossa gola de Valabres, 480 metri di quota.
Un paio di brioches a St Sauveur sur Tinée per darci un pò di energia....
...e di energia ce ne vuole tanta oggi per salire il col de la Bonette!
La tappa odierna, 97 chilometri , +2400 e - 2450 metri di dislivello. Siamo a pochi chilometri dal confine (la linea gialla), oltre una zona che conosciamo piuttosto bene, le alpi marittime. A questo link l'ultimo giro fatto su quei monti.
Isola (871m), qui si può svoltare verso l'Italia salendo al colle della Lombarda, ma noi proseguiamo verso la Bonette
il torrente Tinée poco prima di St Etienne
La piazza di St Etienne, da qui mancano ancora 26 chilometri e 1660 metri di dislivello!!!
Come al solito finiamo con il fare i salitoni sotto il sole del pomeriggio. Lungo le salite francesi ci sono sempre questi cartelli che indicano la pendenza nel chilometro successivo, i chilometri mancanti alla cima e al paese oltre il passo.
il villaggio di Le Pra
e questo è il villaggio di Bousiéyas, ore 15e15.
man mano che si sale l'ambiente si fa sempre più spettacolare, in questa foto il cirque du Salso Moreno
Ecco la nostra meta, ma prima bisogna passare per il Raspaillon
vista dal colle Raspaillon verso nord, in basso il vallon des Saignes
in questa immagine si vede bene la strada che taglia il fianco della cima per raggiungere i 2802 metri
Questi francesi... giusto per poter dire che hanno loro il punto transitabile in auto più alto delle alpi hanno costruito questa inutile strada che gira intorno alla cima de la Bonette. Se si confronta solo la quota del colle, la Bonette non è certamente il più alto, viene dopo l'Iseran, lo Stelvio e il colle dell'Agnello, tra l'altro ho appena scoperto che c'è un'altra strada carrozzabile decisamente più alta!! Il colle del Sommeiller, in val di Susa, tra Bardonecchia e la Francia.... asfaltata e sterrata nel versante italiano e sentiero da quello francese, raggiunge i 2993 metri!!!! Me la sono segnata.... questa è da fare!
Un pò stravolti, alle 18 siamo nel punto più alto e ci facciamo fare una foto da un motociclista italiano.
intorno solo brulli ghiaioni e cime che ricordano quelle del nord africa
e ora giù per 24 chilometri senza pedalare fino a Jausiers (1190m)
Alle 19e40 raggiungiamo l'affollatissimo campeggio di Jausiers, tantissimi ciclisti! Non ci sarebbe più posto, ma vedendoci in bici ci piazza tra la casetta della reception e i giochi per i bambini
Quarto giorno, dopo la Bonette ci voleva una tappa tranquilla, perciò ... 70 chilometri, + 1850 e - 1300 metri di dislivello.
Risaliamo la valle dell'Ubaye sotto un cielo grigio
dopo il paesello di La Condamine Chatelard compare sulla nostra sinistra il forte Tournoux
Lasciamo alla nostra destra la strada che sale al colle della Maddalena e scende nell'italiana valle Stura di Demonte, posto che conosciamo abbastanza bene per averci fatto un paio di vacanze. Noi proseguiamo verso il col de Vars e St Paul sur Ubaye (1468m - nella foto), compriamo pane e companatico per il pranzo. Pensare che a piedi siamo stati solo a 7 chilometri da qui, quando abbiamo pernottato al gite di Fouillouse durante il bellissimo giro del brec de Chambeyron
Eccolo li il Brec. Questa salita al col de Vars non ci dava grandi pensieri, un migliaio di metri, molto soft i primi 400 e poi altri 600 dopo St Paul..... ma non ci aspettavamo delle pendenze sempre prossime al 10%!! Ormai ci siamo....
comunque pian pianino vinciamo anche questo, alle 12 in punto siamo in cima al con de Vars!
uno dei momenti più attesi della giornata! Che bello quando si è in giro, un paio di panini una birretta e qualche frutto sono un pranzo da re.
il col de Vars (2109m)
Il cielo si fa sempre più minaccioso, saltiamo in sella e iniziamo a scendere verso Vars.
Vars.... bel posto è?!!
dopo aver preso un bell'acquazzone passeggero arriviamo a Guillestre (1050m), sono solo le 13e40 e non ci sembra il caso di fermarci, allora decidiamo di portarci un pò avanti per la salitona successiva.... il col d'Izoard (2360m)
Appena fuori da Guillestre entriamo nel parco del Queyras
nella combe du Queyras, in basso le acque azzurre del Guil e in alto la piramide del pic d'Assan (2611m)
lungo il Guil vediamo decine e decine di gommoni e kayak, nonostante l'acqua sia un pò al livello minimo
nuovo bivio, a destra si va per Chateau Queyras e poi volendo al colle dell'Agnello, noi invece svoltiamo a sinitra, verso l'Izoard.
Arvieux
un piccolo souvenir, volendo uno può metterlo nel giardino...
Ci fermiamo al campeggio di Brunissard, subito prima che la salita si impenni con una serie di tornanti per superare i 600 metri di dislivello che mancano all'Izoard. Campeggio molto spartano!
Quinto giorno, salita all'Izoard, discesa a Briançon e breve visita, spostamento noioso fino a Monetier le bains. 55 chilometri, dislivello + 970 e - 1300 metri.
Si và!
in basso a sinistra si intravede una delle prime curve, a destra Brunissard
Dopo qualche chilometro si arriva alla Casse Déserte, una conca di ghiaioni giallastri da cui spuntano grossi torrioni di roccia, purtroppo sarebbe più fotografico arrivarci nel tardo pomeriggio, ma oramai...
ancora qualche tornante....
e arriviamo al col d'Izoard!!
autoscatto al colle e poi giù verso Briançon, la prima cittadina lungo il percorso.
Le mura del centro storico di Briançon. Dopo aver gironzolato e mangiato nella parte bassa e nuova, affrontiamo la ripida rampa dritta di circa un chilometro che sale alla città vecchia.
gironzoliamo un pò per le viuzze piene di negozietti e turisti del piccolo centro storico, solcate da una canaletta dove scorre l'acqua.... come a Friburgo.
Uscendo da questa porta, in 15 chilometri si raggiungono il colle del Monginevro e l'Italia
questa invece è la direzione che prenderemo noi al termine del tour di Briançon, la vallée de la Guisane
Un altro scorcio delle mura che circondano tutta la cittadella. QUI qualche informazione in più su Briançon, tra cui che è la seconda città più alta d'Europa, dopo Davos in Svizzera
Una vista del centro storico e dei vari forti che lo sovrastano, dalla strada che ci conduce verso La Salle
Dopo circa 14 chilometri di leggera salita su di una strada piuttosto trafficata, arriviamo a Le Monetier les Bains (1500m)
tramonto dal campeggio di Le Monetier.
Il sesto giorno è un altro di quelli tosti, 93 chilometri e 2000 metri di dislivello positivo, più altri 2200 metri di discesa.
Partiamo da Le Monetier e invece di prendere subito la strada principale restiamo su una parallela che passa per i piccoli villaggi di Le Casset, Le Boussardes e Le Lauzet. Alla nostra sinistra c'è il parco degli Ecrins
13 chilometri e circa 560 metri di dislivello per arrivare al col du Lautaret (2058m), qui si apre una splendida vista sulla Meje (3983m). Ma ora ci aspettano altri 600 metri di salita in 9 chilometri per raggiungere il Galibier!
in basso la discesa verso La Grave
si sale subito decisi...
Mentre saliamo compare alle nostre spalle anche la Barre des Ecrins (4102m)
Alle 11 siamo al colle del Galibier (2646m), pieno di ciclisti!
Ci facciamo scattare una foto da un gruppetto di ciclisti bergamaschi sulla sessantina, qui per una settimana di salite con un furgone al seguito. Da questo colle entriamo in Savoia!
E ora giù di qui, verso Valloire e poi la valle dell'Arc
primo pranzetto savoiardo!
il grosso paesotto di Valloire (1500m), dopo c'è una breve ma intensa salitella fino al col du Télegraphe (1566m), a cui segue una caduta verticale di 11 chilometri che ci fa scendere fino ai 700 metri di quota di St Michel de Maurienne nella valle dell'Arc
TGV a St Michel de Maurienne. A proposito di treni, proprio in questo paesello nel dicembre del 1917 ci fù un gravissimo incidente ferroviario che costò la vita a ben 435 persone!! QUI maggiori informazioni.
Questo tra St Michel e Modane è stato forse il pezzo di strada più noioso e caldo di tutta la vacanza, parallelo all'autostrada e alla ferrovia.
Modane, prima cittadina che si incontra dopo aver attraversato dall'Italia il tunnel del Fréjus, qui ci rinfreschiamo e ristoriamo con un pò di frutta.
Il forte di Bramans
Continuiamo a risalire la vallata dell'Arc fino a quando siamo abbastanza stufi e ci fermiamo nel piccolo ma bel campeggio di Termignon
Altra tappa tostina il settimo giorno, con dentro il colle più alto dopo la cima della Bonette, l'Iseran. Termignon - col de l'Iseran - Bourg st Maurice: 85km +1800 - 2150 metri
Lasciamo Termignon poco prima delle 8, subito una bella rampetta per scaldare le gambe.
prima parte del percorso non particolarmente interessante, Lanslebourg Mont Cenis e Lanslevillard ci lasciano indifferenti, poi verso Bessans la valle comincia a farsi bella
Appena fuori Bessans c'è la svolta per infilarsi nella valle d'Averole, sovrastata dalla punta di Charbonnel (3750m)
In fondo alla valle, dove inizia la salita vera e propria verso l'Iseran, c'è il bel paesino di Bonneval sur Arc. Ci prendiamo un paio di brioches da sbranare durante la salita
In basso Bonneval e la strada da cui siamo arrivati, a sinistra si intravede appena la strada che stiamo percorrendo verso l'Iseran. La testata della valle fa da confine con l'Italia, quelle sopra il ghiacciaio potrebbero essere le Levanne, o la rocca Mulinet, sopra il rifugio Daviso nelle valli di Lanzo Torinese
La bella cima sopra Eli dovrebbe essere l'Albaron di Savoia, più a destra dovrebbero esserci la Bessanese e poi la Croce Rossa, dietro l'Albaron c'è la Ciamarella
ultimi due chilometri!!
ed eccolo qui il famoso colde l'Iseran, 2764 metri
Fatto anche questo!
Verso la val d'Isère, in alto la gran Sassiere, non si direbbe ma dal versante francese la via di salita è praticamente escursionistica durante l'estate. Il versante opposto scende nella valdostana Valgrisenche
Non saprei distinguere qual'è, ma tra quelle cime c'è anche la punta Calabre
Nel fondovalle Val d'Isere, circondata dalle piste che l'hanno resa tanto famosa. In alto a destra il Dome de la sache (3608m) e il mont Pourri (3779m)
Perchè in 20 minuti si passa da un posto come il col de l'Iseran ad un postaccio come questo!?
.... vediamo se con lo stomaco pieno riusciamo a capirlo...
palazzoni travestiti da rustiche baite
altri non ci provano nemmeno a travestirsi
il lac du Chevril, artificiale ma di un bel colore
La discesa prosegue fino a Seez, una frazione di Bourg St Maurice dove piantiamo la tenda in un campeggio dotato anche di yurte mongole
Terminati i passi più alti e importanti, ci spostiamo verso la zona del monte Bianco. Nella tappa 8 affrontiamo un paio di colli minori, ma comunque lunghi a piuttosto duri, tantopiù se sono 2 nello stesso giorno! Lunghezza della tappa 72 chilometri, dislivello + 2250 e - 1950 metri.
Lasciamo Bourg St Maurice alle 8, direzione Cormet de roselend e Beaufort
dopo una dozzina di chilometri nel sottobosco e una serie di 10 tornantini ripidi e cortissimi, sbuchiamo all'aperto tra le pareti incombenti della "Terrasse" e della "Clavetta"
Altri 5 o 6 chilometri e sulla destra compare questo spettacolo. La valletta che si insinua verso le cime ghiacciate, porta al piccolo alpeggio di Ville des Glaciers (1781m), credo che da li, in un paio d'ore di cammino si può tranquillamente salire al col de la Seigne(2516m) da noi raggiunto risalendo la lunga val Veny.
i contrafforti più sud occidentali del Monte Bianco, fanno da confine con l'Italia
lui scende, ma noi continuiamo a salire...
Ma alle 11e20....
....anche il Cormet è vinto! Veloce merendina e poi giù verso Beaufort
Dopo una curva spunta il lac de Roselend(1600m). Le nuvole in cielo si radunano....
uno scorcio di Beaufort, dove ci fermiamo a prendere da mangiare.... e a mangiare
Come al solito, ci tocca quello che ci eravamo ripromessi di evitare....salitoni infiniti dopopranzo e sotto il torrido sole del primo pomeriggio.... tra l'altro umidissimo!! A farci pedalare c'è anche la minaccia di un bel temporale, ormai sempre più certo. Così saliamo a Hauteluce e poi ancora verso il col des Saisies (1650m)
sempre più vicino.....
Questo è Les Saisies (1650m), la pioggia ci coglie proprio al passo mentre stiamo mettendo la giacca per scendere verso Notre Dame de Bellecombe. Ci ripariamo un pò sotto le grandi tettoie degli impianti di ralsalita che partono proprio dal colle. Lasciamo sfogare e poi ripartiamo quando sembra finito.
nove chilometri di discesa ci separano da N.D. de Bellecombe, la pioggia ci raggiunge qualche centinaio di metri prima del paese.
Niente campeggio per questa volta, approfittiamo dell'unico alberghetto di N.D.
Vista dalla camera, passata la tempesta
Tappa corta per raggiungere Chamonix, ci arriviamo verso le 14. Tempo pessimo ma per fortuna abbiamo pedalato sotto la pioggia in tutto meno di due ore. Lunghezza 61 chilometri, dislivello +880 e -980 metri.
in discesa verso Flumet e la valle del fiume Arly
Un pò per la pioggia, un pò perchè le località turitiche/sciistiche son tutte uguali, scatto poche foto. Qui una veduta della vallata sotto St Gervais, tra Le Fayet e Passy
Pausa sotto una tettoia per ripararci dalla pioggia.
Tra Le Fayet e Les Houches seguiamo le indicazioni per raggiungere Chamonix in bici. Non ci sono molte alternative, la strada principale diventa un'autostrada e la strada secondaria prende quota sui fianchi della valle passando per piccoli borghi.
Poi a Les Houches torniamo sulla strada principale e tra gli squarci nelle nubi comincia a vedersi qualche cosa...
la lingua del ghiacciaio Taconnaz
Ore 13e30, entriamo in Chamonix
Dopo aver mangiato qualche cosa, ci piazziamo nel campeggio più vicino al centro e dopo aver fatto una doccia calda torniamo a visitare la cittadina. Dimenticavo, portiamo la mia bici da un ciclista per la sostituzione di due raggi rotti.... prima volta in vita mia!
Forse il monumento più famoso di Chamonix, Jacques Balmat (primo salitore del monte Bianco insieme a Michel Gabriel Paccard) in compagnia di Horace-Bénédict de Saussure, lo sponsor che finanziò l'impresa, uno scenziato ginevrino.
L'Arve, attraversa Chamonix con una potenza decisamente impressionante.
Comincia ad intravedersi anche la parte alta, sopra la lingua del ghiacciaio del Bossons
Il decimo giorno stiamo fermi a Chamonix, passeggiamo, ci riposiamo, osserviamo un pò il Bianco finalmente uscito dalle nuvole.
La chiesa di Chamoniz e a destra la Casa delle Guide.
Primo piano sull'aiguille du Midi, punto di arrivo della funivia che parte da Chamonix
Che dire di Chamonix.... prima di tutto che è strapiena di turisti provenienti da tutto in mondo. Il centro è anche piuttosto bello, però è praticamente un grande magazzino di abbigliamento da montagna, ogni marca ha il suo negozio tra le vie del centro. Non mancano certo le grandi marche del lusso e un'infinità di alberghi non proprio economici. Fa strano vedere torme di giapponesi che magari non sono mai stati in montagna, comprarsi tutto l'abbigliamento e l'attrezzatura migliori per fare magari una salita in quota legati ad una guida, il giorno successivo.
Undicesimo giorno, quello in cui entriamo in Svizzera e facciamo il bagno nel lago di Losanna. Lunghezza 88 chilometri, dislivello positivo 1050 metri, negativo 1720.
Questa è la fila alle 8e20 per prendere la funivia che sale all'aiguille du Midi, meno male che noi ripartiamo in bici!! La temperatura è piuttosto bassa e i primi 10 minuti sono una sofferenza, ma poi inizia la salita e tutto cambia.
Il col des Montets è una pratica piuttosto veloce, alle 9e40 la sbrighiamo. Discesina gelida verso Vallorcine (1260m) e poi...
Entriamo in Svizzera!!
La Confederazione Elvetica ci accoglie subito con una salita, non molto lunga....circa 8 chilometri, ma con una bella pendenza! Comunque alle 11e20 anche il col Forclaz è nel cassetto. Ci aspetta una discesina di 11 chilometri per perdere 1050 metri!
Scendendo verso Martigny. Noi da li prenderemo a sinistra lungo il fiume Reno verso il lago di Losanna, però avremmo anche potuto continuare dritti, risalendo il Reno verso Briga e poi il passo del Sempione, oppure a destra lungo la valle d'Entremont, passando per Orsieres salire al Gran San Bernardo e scendere dritti dritti ad Aosta.
Abbiamo proprio perso quota.... Martigny è circondata da vigneti!
poi passiamo ai frutteti, scendendo gradualmente verso il lago di Losanna. Gran caldo e vento in faccia a complicare la giornata
tipiche abitazioni svizzere
Dopo aver riparato una gomma bucata (erano anni che non capitava), giungiamo sulle rive del lago Lemano, o di Losanna. Siamo all'estremita orientale, mettiamo la tenda al campeggio di Villenueve e poi facciamo un giretto al vicinocastello di Chillon
Bagnetto sotto il castello. A quanto pare, questo castello è il monumento storico più visitato della Svizzera! Leggete un pò QUI
Montreaux
Dodicesimo e penultimo giorno di viaggio. Villenueve - Oey, dal Vallese all'Oberland Bernese attraverso il col du Pillon e la Simmental. Lunghezza 97 chilometri, dislivello + 1630 e - 1340 metri.
Torniamo indietro per circa 8 chilometri lungo la strada percorsa ieri e ad Aigle svoltiamo verso il col du Pillon
la bassa valle è tutta coltivata a vigneto
sti svizzeri sono precisi anche nei vigneti...
22 chilometri e 750 metri più in alto di Aigle, siamo a Les Diablerets. Da qui mancano solo 5 chilometri al col du Pillon, altri 400 metri in solo 5 chilometri
Al colle, finalmente si scende!
Cambiamo cantone, entriamo in Oberland Bernese!!
Alcune baite di Gsteig (1184m)
Saanen (1011m), da qui siamo in Simmental
Scendiamo per la valle, un pò sulla strada e un pò lungo la ciclabile, Zweisimmen, Grubenwald, Weissenbach.......
Tredicesimo e ultimo giorno di pedalata, da Oey scendiamo al lago di Thun, lo costeggiamo fino a Interlaken e poi saliamo la Lauterbrunnental fino a Trummelbach. Tornati a Interlaken aggiriamo a nord il Brienzersee, proseguiamo passando per Meiringen, Innertkirchen e infine saliamo un altro centinaio di metri al campeggio di Wyler..... lungo la strada che avremmo dovuto fare per scavalcare il Sustenpass. Totale 103 chilometri, dislivello + 1020 e - 950 metri.
Il castello di Spiez, sulle sponde del bel lago di Thun
un tratto di percorso lungo il lago tra Spiez e Faulensee
e qui lungo la ciclabile verso Interlaken
Il Grand Hotel di Interlaken. Qui intorno, solo turisti giapponesi e arabi
il torrente Lutschine raccoglie le acque delle valli di Grindelwald e Lauterbrunnen, lo costeggiamo in parte percorrendo la ciclabile per Lauterbrunnen
La via centrale di Lauterbrunnen. Qui si prende il trenino che sale alla nota località sciistica di Wengen, poi prosegue per Kleine Scheidegg da cui c'è una spettacolare vista sulla nord dell'Eiger. In mezzo alla foto la famosa cascata Staubbachfall
siamo saliti quassù pensando di vedere almeno parte del mitico trio Eiger - Monch - Jungfrau, invece ci siamo trovati in questa valle tra due pareti vertiginose che non lasciamo vedere nulla di quello che c'è sopra. Questo è anche il paradiso dei base jumper
Il Brienzersee
uno dei pittoreschi paeselli lungo la sponda nord del lago di Brienz
Terminato il lago continuamo lungo la Haslital
In questa chiesetta (credo ex chiesetta) di Meiringen c'è il museo su Sherlock Holmes.
La conca di Innertkirchen
Ultima serata, questo è il piccolissimo campeggio di Wyler, un paio di chilometri dopo Innertkirchen e 27 chilometri prima del Sustenpass
Il quattordicesimo giorno avremmo dovuto risalire il tosto Sustenpass, scendere a Wassen e dirigerci verso il passo del San Gottardo, ma la pioggia battente e le pessime previsioni per i 3 giorni successivi ci hanno fatto desitere. Siamo riscesi a Innertkirchen e li abbiamo preso un bus che ci ha scaricati alla stazione di Goschenen, successivamente un comodo treno ci ha portati fino a Chiasso. Non è certo la fine viaggio che avevamo programmato, però non valeva la pena sprecare tre giorni a pedalare verso casa con il brutto tempo. Li abbiamo poi meglio impiegati per iniziare la vacanza successiva sull'Alta Via Dei Parchi.... ma questa è un'altra storia!
"Caduta neve dal tetto", un cartello che durante questa bella pedalata sulle alpi francesi e svizzere abbiamo visto molto di frequente.