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![]() Deiva Marina (0 m), Liguria. Era da un pò che pensavamo di tornare da queste parti a camminare, dopo aver fatto negli scorsi anni Sestri Levante - Levanto e Levanto - Portovenere, questa volta facciamo una via di mezzo tra i due percorsi. |
![]() Prima di raccontarvi della camminata devo segnalarvi una particolarità, sotto il ponte sul torrente Deiva, a pochi metri dal mare e dalla spiaggia passeggiava un Nandù. La cosa è abbastanza strana, ma soprattutto perchè 3 anni fà, nel 2010, era già lì!! Prova ne è la prossima foto... |
![]() Eccolo lì, in questa foto scattata nel 2010. Ma torniamo al giro di questo week end. Parcheggiata l'auto a Deiva raggiungiamo il lungo mare, particolarmente mosso, seguiamo le indicazioni per Framura, il prossimo paese verso sud. |
![]() Questo è il percorso del primo giorno, Deiva, salita e poi discesa verso Framura, altra bella salita a Montaretto e discesa a Bonassola dove mangiamo. Risalita e poi discesa a Levanto, su e giù fino alla punta Mesco tra Levanto e Monterosso, dove piantiamo la tenda. I numeri del primo giorno: distanza 21,7 chilometri, dislivello positivo 1297 metri. |
![]() Il secondo giorno, ripartiamo dalla punta Mesco e saliamo alla colla di Gritta (330m), stiamo alti sopra Monterosso, passiamo per il santuario di Soviore e poi per quello della madonna di Reggio, discesa a Vernazza. Da Vernazza raggiungiamo Corniglia lungo il sentiero basso, quello più vicino al mare, poi scopriamo che per colpa di una frana non si può andare a Manarola per lo stesso sentiero e siamo costretti a risalire fino a 460 metri, passare da Volastra e poi scendere a Manarola dove terminiamo il giro. Totale del sendo giorno: ben 24,4 chilometri e 1145 metri di salita. Nei due giorni abbiamo percorso 46 chilometri con lo zaino pesante (e si sentono tutti nelle gambe!!) e siamo saliti per 2440 metri. |
![]() Lungo la spiaggia di Deiva. In liguria ci sono davvero tanti bei posti, ma anche altrettante brutture, soprattutto vicino al mare. |
![]() Come cinghiali ci infiliamo nella fitta macchia mediterranea che inghiotte il sentiero (la prima metà) per Framura. Sotto di noi le fragorose onde contro gli scogli. |
![]() La seconda parte del percorso verso Framura si svolge su una larga sterrata. |
![]() in vista della piccola Framura. Per tutta la mattina il cielo è stato un pò coperto, poi grazie al forte vento che continua a soffiare, verso mezzogiorno le nuvole spariranno. |
![]() Framura (284m) |
![]() In questo negozietto tra i vicoli di Framura compriamo i primi pezzi di focaccia (primi dei tanti!) e scopriremo poi , i più buoni del week end. |
![]() Sotto di noi i binari della ferrovia nei pressi della stazione di Framura. Scopriamo che anche qui, come in altri tratti della Liguria di Ponente, la vecchia linea ferroviaria è stata trasformata in pista ciclopedonale, il percorso va da Framura a Levanto, con lunghi tratti in galleria (soprattutto tra Framura e Bonassola). |
![]() Il porticciolo di Framura. |
![]() Bonassola |
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![]() Dopo aver mangiato in spiaggia, nonostante il vento un pò fastidioso, ci incamminiamo alla volta di Levanto. Una serie di scalette e piccole mulattiere tra le case, sale verso il monte La Guardia. |
![]() Ecco Levanto e la successiva punta Picetto. Levanto è il più grosso dei paesi che attraverseremo nei due giorni, il centro storico è comunque molto bello e ben conservato. |
![]() la bella chiesa di Sant'Andrea apostolo da dove sta per uscire un matrimonio. |
![]() A Levanto facciamo una pausa, qualche compera per la cena e poi si comincia a salire verso il monte Vè (o Focone - 487m). L'idea è di trovare un posticino appartato dove piazzare la tendina per la notte, prima di arrivare a Monterosso, la prima delle 5 Terre. Quello che si vede laggiù nella foschia è il monte di Portofino, tra Santa Margherita L. e Camogli. |
![]() Verso punta Mesco, uno dei tratti più selvaggi percorso nei due giorni. Non è affatto semplice trovare una piazzolina per la tenda da queste parti, la costa è molto scoscesa, senza tratti in piano, e comunque la vegetazione appena fuori dal sentiero è sempre fittissima e impenetrabile. |
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![]() Raggiungiamo i 314 metri della punta Mesco e compaiono davanti a noi le 5 Terre. |
![]() Un'immagine simile alla precedente con in giallo la nostra traccia del secondo giorno, sembra poco ma sono più di 24 chilometri. |
![]() le rovine della chiesetta di Sant'Antonio, sulla punta Mesco (310m) |
![]() Tenda vista mare, che fatica però trovare 2 metri quadri quasi in piano. |
![]() Cena quasi pronta.... |
![]() Ore 20:00, il sole è quasi tramontato. Terminiamo di cenare e alle 20e30 ci infiliamo nella tenda, non è che fuori faccia freddissimo però c'è parecchia umidità, poi a dire la verità siamo in piedi dalle 5 e decisamente stanchi. |
![]() Ore 8 e 30 del secondo giorno, ci siamo appena incamminati. |
![]() lungo il crinale della punta Mesco verso il colle di Gritta (330m) |
![]() Alla colla di Gritta intercettiamo la strada asfaltata, dobbiamo percorrerla per circa 3 chilometri, passando dal santuario della madonna di Soviore, poi prendiamo il sentierino che scende a Vernazza passando per un'altro santuario, quello della Madonna di Reggio. |
![]() uno sguardo indietro verso punta Mesco, ho indicato il punto dove abbiamo dormito, ad un centinaio di metri dalla chisetta di Sant'Antonio. In rosso l'itinerario già percorso |
![]() in basso a destra spunta la torre di Vernazza |
![]() Santuario della madonna di Reggio |
![]() la mulattiera che scende verso Vernazza |
![]() Vernazza. |
![]() Come al solito i paesini sono invasi dai turisti, prendiamo la focaccia per il pranzo in uno dei 50 negozietti che la vendono e andiamo a mangiare sul molo. |
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![]() Un passaggio sotto lo scoglio dove è arroccata Vernazza conduce ad una bella spiaggetta che non avevo mai visto. |
![]() Vernazza. In basso la "grotta" che conduce dal centro del paese alla spiaggia |
![]() Uno scorcio dal panoramico sentiero per Corniglia. |
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![]() In primo piano Corniglia e più lontano a sinistra Manarola |
![]() tra i vicoli di Corniglia |
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![]() Sapevamo che il sentiero basso tra Manarola e Riomaggiore era stato chiuso per una della tante frane che ha interessato questa zona, ma tanto la nostra intenzione era di fermarci a Manarola, però a Corniglia veniamo a sapere che anche il sentiero basso per Manarola è interrotto. Non ci voleva , questo imprevisto ci costa una scarpinata di altri 460 metri di dislivello. L'alternativa era il treno. |
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![]() Lungo i terrazzamenti delle vigne, verso Volastra. |
![]() A Volastra iniziamo a scendere per una gradinata spaccaginocchia verso Manarola. |
![]() Manarola, un mucchio di casette colorate, una sopra l'altra. |
![]() Ultima foto.... con le gambe a pezzi raggiungiamo la piccola stazione di Manarola, fortunatamente dobbiamo aspettare solo una decina di minuti il treno che ci riporta a Deiva Marina. Dimenticavo di dire una cosa, oggi ha fatto tanto tanto caldo, più di 27/28 gradi, per i miei gusti troppi per girare da queste parti, sicuramente fino al prossimo autunno non torneremo a fare escursioni così a bassa quota. Se volete vedervi un video con alcune immagini di questi due giorni cliccate QUI |