aereisentieri |
![]() Dopo circa tre settimane siamo di nuovo nella zona dello Julierpass, l'altra volta siamo saliti al piz Grevasalvas dal lago di Sils e poi scesi a Brivio, oggi puntiamo al piz Lagrev (3165m), un classicone per gli scialpinisti. Lasciamo la macchina in un lungo parcheggio (2185m) nei pressi dell'alpe Guglia, circa un chilometro e mezzo prima dello Julierpass, traversiamo su un ponticello in legno il torrente "Ova dal Vallun" e iniziamo a camminare in direzione del valloncello tra il piz Polaschin e lo Spedla. Il gruppo odierno è composto da me con ciaspole, da Alberto, Massimo, Francesca e Francesco con gli sci. |
![]() Come al solito l'immagine satellitare con la traccia del giro, oggi decisamente breve, solo 8,6 chilometri tra salita e discesa. Il dislivello positivo è di 996 metri. La salita alterna tratti piuttosto ripidi ad altri con una pendenza media, si cammina parecchio in traverso, non proprio comodissimo per le ciaspole, comunque dalla macchina alla cima "scialpinistica" ci ho messo 2 ore e 10. |
![]() i miei 4 compagni di avventura (i 4 più vicini tra loro) sui primi pendii, la neve è piuttosto sfondosa perchè fa già troppo caldo, in basso la strada che verso sinistra porta allo Julierpass. |
![]() terminato il primo pendio si entra in una conca (2350 metri circa), qui inizia il tratto più ripido, bisogna risalire una sorta di canalone con qualche zig zag fino a sbucare su un ripiano soprastante. Questo è anche il tratto più pericoloso per le slavine. Tutti gli scialpinisti, alla base si sono fermati per montare i rampanti, io con le ciaspole sono salito abbastanza bene, grazie soprattutto alla consistenza della neve, qui diventata piuttosto dura perchè in ombra. |
![]() in basso gli scialpinisti che montano i rampanti prima del ripido pendio in traverso. In alto il piz Guglia, divertentissima la sua salita, cliccate QUI |
![]() Io ormai sono al termine del pendio (prima non mi sarei messo a fare foto), in basso piccoli piccoli tutti gli altri |
![]() la crasta Tscheppa (2890m) |
![]() Terminato il pendio più ripido, si prosegue quasi in piano per 200/300 metri, poi si ritorna salire per sorpassare un altro gradino della valle, oltre il quale si inizia a vedere il resto del percorso e l'anticima (o cima scialpinistica) del Lagrev. |
![]() Nonostante il caldo torrido, la traccia (che io calpesto fedelmente) tiene piuttosto bene e mi permette di procedere senza sprofondare. Sono "un pò" sudato, vedo male perchè anche gli occhiali sono sudati! In basso Francesco che sta per recuperarmi e sorpassarmi. Insieme a lui l'anno scorso sono salito sul piz Languard, ora visibile all'orizzonte. |
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![]() Alle 10e10 raggiungiamo i 3080 metri della cima scialpinistica, il cielo si è velato. Decidiamo di provare a raggiungere la cima vera, Francesco prosegue sci ai piedi, io mi fermo per sostituire le ciaspole con ramponi e picca, c'è un traverso che per me non è il caso di affrontare con le ciaspole. |
![]() il primo traverso la cimetta di 3109 metri. |
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![]() La cima vera dista una quarantina di minuti, tra andata e ritorno, da quella scialpinistica. Io provo a raggiungere il punto in cui Francesco ha lasciato gli sci, ma desito, ad ogni passo affondo con tutta la coscia nella neve. Intanto lui ha proseguito a riesce a calcare la vetta, vi rimando al suo sito per le foto, cliccate QUI. Torno indietro sulla cimetta quotata 3109 metri, arrivano anche gli altri compari |
![]() Eccoci qua, sopra la testa di Alberto la vera cima del Lagrev, peccato manchi Francesco per la foto. Ma io non lo posso aspettare, più tardo e più sprofonderò nella neve in discesa, perciò abbandono gli amici e riprendo la discesa verso l'auto (tanto loro con gli sci mi riprenderanno e sorpasseranno) |
![]() verso sud. piz Morteratsch |
![]() scendendo, verso nord. piz Surgonda |
![]() ecco che mi sorpassano come fulmini i miei amici, si stanno anche divertendo parecchio su questa neve che per le ciaspole comincia ad essere troppo sfondosa. Tutto sommato anche oggi abbiamo fatto un bel giretto, l'ultimo pendio sopra le macchine è davvero osceno, la neve ha un pò la consistenza del gelato, ma ormai siamo arrivati. Questa volta giuro che è l'ultima volta con le ciaspole! Fino al prossimo inverno. |