1 In vita mia non sono mai stato così di frequente in valle d'Intelvi, dopo la ciaspolata al Sasso Bianco di dicembre e il giro in bici a Erbonne di inizio gennaio, sono ancora qui per un altro giro in bici. In compagnia dell'amico Andrea abbiamo lasciato la macchina a Carate Urio (volevamo lasciarla a Moltrasio.... ma non abbiamo trovato parcheggio) e abbiamo iniziato a pedalare verso Argegno, la meta è il rifugio Venini Galbiga, sulla sella tra i monti Galbiga e Tremezzo. Mi sono fermato a fare questa foto 5 minuti prima di Argegno perchè da qui si vede più o meno la posizione del rifugio, indicata dalla freccina rossa, in alto a sinistra invece si vede il paesino di Pigra, prima tappa del giro |
2 in rosso il percorso, lunghezza totale 71,6 chilometri con 1810 metri di dislivello positivo |
3 particolare sulla parte alta del percorso. La strada è quasi tutta asfaltata, l'unico tratto sterrato (ma in ottimo stato) lo abbiamo percorso in discesa dal rifugio Boffalora verso Ponna, solo qualche chilometro, poi si torna su asfalto |
4 il torrente Telo scende dalla val d'Intelvi e si getta nel lago ad Argegno, qui lasciamo la strada del lago e iniziamo a salire |
5 Argegno dall'alto, dall'altra parte del lago il monte San Primo |
6 passiamo Dizzasco e Castiglione poi a San Fedele c'è la nostra strada, Pigra 6 chilometri.... |
7 Lasciamo le strade più trafficate del fondovalle e ci dirigiamo verso Pigra, oggi si sta bene.....sembra una tiepida giornata autunnale più che un giorno di fine gennaio.... |
8 Piccola pausa a Pigra in un punto panoramico di fianco alla stazione della funivia (che sale da Argegno) |
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10 Lasciamo Pigra e prendiamo la strada militare che porta verso i monti |
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12 in basso la borgata di Corniga (800m), uno di quegli agglomerati di baite che da questa parte del lago si chiamano "monti". In alto a destra invece la Grigna Settentrionale |
13 dagli 850 di Pigra abbiamo guadagnato altri 450 metri e raggiungiamo l'alpe Colonno |
14 l'alpe di Colonno (1322m), da qualche anno c'è un ristorantino/rifugio, ma oggi è chiuso. Ci sono comunque parcheggiate una ventina di macchine.... gente che avrà proseguito da qui a piedi verso il rifugio Venini |
15 oltre l'alpe di Colonno la strada aggira la cima della Duaria e nel mentre perde circa 70 metri di quota. Per una trentina di metri la strada e quasi completamente coperta di neve ghiacciata, la probabile causa delle macchine parcheggiate qui |
16 questa è la valletta di Ponna, quella che scenderemo al ritorno invece di ripassare da Pigra |
17 qui siamo all'altezza del rifugio Boffalora (chiuso), ora proseguiamo in salita verso il Venini, al ritorno prenderemo la strada sterrata che va verso Ponna |
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19 alpe di Ossuccio (1306m) |
20 il rifugio è sempre più vicino.... ma in realtà non arriva mai.... c'è sempre una nuova curva e una nuova valletta da attraversare..... |
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24 qui sotto la val Perlana che risale dal paesino di Ossuccio, percorsa durante tante escursioni, a metà c'è anche una bella abbazia antica che non ti aspetteresti.... clicca QUI |
25 ci siamo, rifugio raggiunto |
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27 eccoci qui, foto ricordo al rifugio Venini (1576m) |
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29 hanno fatto tanti lavoretti e ampliamenti al rifugio, ma il cannoncino c'è sempre stato, almeno dal marzo del 2005 quando sono venuto su la prima volta.... clicca QUI |
30 i profili dei primi monti lariani, dal Bisbino tutto a sinistra, poi c'è il Sasso Gordona con la sua particolare sagoma , sotto c'è la cima della Duaria e più a destra la dolce cresta che sale verso il pizzo della Croce |
31 si riparte.... |
32 ma non posso non fermarmi per fare questo scatto all'alpe di Lenno.... |
33 giunti alla sella dov'è posto il rifugio Boffalora, invece di risalire verso l'alpe di Colonno svoltiamo a destra e scendiamo per la valletta dei Rovasci (prima, e valle di Ponna poi....) verso Ponna. La strada per qualche chilometro è quasi piana e sterrata, ma in ottime condizioni |
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36 dopo una lunga discesa raggiungiamo Laino, bella vista su Ponna Inferiore, uno spicchio di lago di Lugano e in alto svetta la cima Fiorina . Da qui risaliamo leggermente fino a San Fedele d'Intelvi e poi altra lunghissima discesa fino ad Argegno, infine non resta che pedalare in piano fino a Carate Urio. Bel giro, posti che avevo già visto tante volte... ma in bici è comunque diverso. |